TALENTIS, CONFINDUSTRIA GIOVANI PUNTA SULLE STARTUP DIGITALI

Startup, digitale, venture capital e blockchain sono le parole chiave del confronto organizzato dai Giovani di Confindustria. Tra imprenditori, grandi corporate e startup sono stati presentati i risultati del programma Talentis. Obiettivo quello di dare visibilità al mondo dell’innovazione in tutte le sue declinazioni. 

Talentis è il programma di Confindustria Giovani dedicato alle startup italiane costituite da meno di 5 anni, iscritte alla prima edizione tramite, la piattaforma tecnologica di RetImpresa che, grazie a open innovation e blockchain, permette l’accesso affidabile e sicuro a un ecosistema digitale integrato.

“La crescita del nostro sistema industriale passa ineludibilmente dall’innovazione che, senza il coraggio e la visione degli imprenditori, diventa un concetto vuoto” – ha commentato Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori e vicepresidente di Confindustria. 

“All’Italia manca ancora una ‘strategia Paese’ per affrontare la quinta rivoluzione industriale, che combina digitale e green. Solo con la collaborazione tra imprese e istituzioni possiamo affrontare la doppia transizione e trasformarla nella più grande occasione di sviluppo. Per questo, è importante stanziare quante più risorse possibili in legge di Bilancio e utilizzare al meglio i fondi del PNRR su questo capitolo. Ripristinare Industria 4.0, puntare sugli incentivi per ricerca e innovazione, ammodernare la Pubblica Amministrazione. Passi necessari per non cogliere appieno questa opportunità”. 

 

Registry, 428 imprese attive per 241 progetti imprenditoriali

Su Registry sono attive 428 imprese con 241 progetti imprenditoriali. Oltre alle due startup vincitrici, Adaptronics e BonusX, sono ben 150 le startup che hanno partecipato a Talentis nel 2022: la maggior parte (il 25%) ha presentato  progetti connessi al settore industriale e alle tecnologie 4.0, mentre il 18% delle startup è impegnato nell’Economia circolare e nelle Smart cities, il 14% nei Servizi alla persona, l’11% nei settori delle Life sciences, del Marketing e dell’internazionalizzazione, l’8% in Cultura, svago e turismo, il 7% nella Finanza e il 6% nel Welfare aziendale. 

“Si tratta di realtà innovative provenienti dalle tre macroaree del nostro territorio: Nord 46%, Centro 17%, Sud 37%”, ha spiegato il vicepresidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Andrea Marangione.

 

Open innovation, le potenzialità per il sistema impresa

Sul tema dell’open innovation, collaborazione virtuosa tra imprese strutturate e startup individuate come forma di investimento alternativa, hanno portato la loro testimonianza 3 grandi corporate. Si tratta di TeamSystem, a2a e Telepass. La loro esperienza, rispettivamente con le startup SkyLab, PayDo e Wash Out, ha l’obiettivo di rendere le imprese sempre più competitive e vicine alle esigenze del mercato.

Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner GrowthCapital ha approfondito lo stato dell’arte del venture capital in Italia, sempre più vivo e in crescita, presentando i dati sui volumi di investimento di capitale di rischio in imprese innovative ad alto potenziale. Il manager ha fatto notare come “gli investimenti complessivi in Italia siano saliti a quota 527 milioni di euro nel terzo trimestre 2022, e superano 1,5 miliardi nei primi nove mesi dell’anno, una somma superiore agli investimenti dell’intero 2021. Un dato interessante – ha osservato –   riguarda poi l’attrattività italiana rispetto agli investitori stranieri: nel 2022 gli investitori esteri hanno partecipato al 30% dei round di investimento, contro il 25% nel 2021”. 

Un’analisi dell’ecosistema innovativo italiano, con particolare riferimento agli investimenti digitali, è stata tratteggiata da Marco Gay, presidente di Digital Magics. Gay ha sottolineato la capacità di investimento in tecnologie innovative dei settori più tradizionali, a beneficio anche dei parametri di sostenibilità ESG.